Partito Democratico | Lettera dall’On. Angelo Senaldi: le prossime elezioni politiche
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Lettera dall’On. Angelo Senaldi: le prossime elezioni politiche

Lettera dall’On. Angelo Senaldi: le prossime elezioni politiche

Carissime e carissimi,

ci stiamo avvicinando alla fine della XVII legislatura e voglio condividere con voi la scelta, maturata durante la scorsa estate, di non candidarmi alle prossime elezioni politiche.

Durante la mia esperienza da deputato ho lavorato, e continuerò a farlo con lo stesso impegno fino al termine del mandato, su temi che ritengo importanti a livello nazionale e locale: piccole e medie imprese, commercio di vicinato, lavoratori della grande distribuzione, industria 4.0, contrasto alla contraffazione, statizzazione degli istituti musicali di alta formazione. Mi sono confrontato costantemente con tutti gli attori del mondo del lavoro, sia a livello locale che nazionale, cercando di rappresentare il Pd, grazie anche a un’esperienza lavorativa di 25 anni, come partito attento, pronto ad ascoltare e non solo a sentire, capace di fare sintesi tra esigenze a volte contrastanti.

Purtroppo ho constatato che esistono volontà politiche, non so quanto libere da condizionamenti esterni, che pongono ostacoli insormontabili o quasi allo sviluppo di proposte che toccano determinati interessi. Penso, per esempio, alla mia legge per incentivare la diffusione di etichette anticontraffazione, alla legge sul commercio equo solidale, alla legge popolare per garantire le chiusure dei negozi nelle festività nazionali. Tutte approvate alla Camera e rimaste impantanate al Senato per un intervallo di tempo inspiegabile.

Non solo, in questi anni ho assistito a una deriva preoccupante. Un crescente apprezzamento per la cultura dell’apparire, se non addirittura un’incapacità nel dare il giusto peso a figure e iniziative politiche. Una situazione che stona con i modi del mio impegno: ho sempre cercato obiettività e concretezza, non i riflettori. L’ascolto e il dialogo, non i selfie o le foto sui giornali.

Per educazione e formazione, considero la politica una forma esigente di servizio per il bene di tutti, non un escamotage per fare carriera o per diventare presenza fissa nei palazzi romani. Ho un’occupazione soddisfacente, non ho bisogno di un posto in Parlamento per vivere. Quindi mi trovo nella condizione di scegliere con serenità se proseguire o interrompere la mia esperienza parlamentare.

Nel 2013 mi candidai alla Camera anche perché sentivo in modo acuto, allora con una minoranza del Partito Democratico, anche a livello provinciale, la necessità di un ricambio nella classe politica. A distanza di cinque anni, ho l’impressione che ci si sia fermati lì, alla sostituzione di alcuni nomi: non vedo novità di metodo e riconosco certo arrivismo che è fra i più noti problemi della politica italiana.

Ho creduto nella stagione delle riforme, impegnandomi con convinzione per il sì al referendum del 4 dicembre 2016. Credo che di quella sconfitta debbano innanzitutto rispondere quanti siedono in Parlamento, così da trarre conclusioni. E penso che il risultato della consultazione avrebbe dovuto portare a un cambio d’impostazione per tornare a connettere le persone e le forze culturalmente vicine al Partito Democratico. Ho invece preso atto di come si sia continuato a battere sul tasto della disintermediazione, che divide e rompe la coesione sociale.

Ulteriore passaggio che ha determinato la mia scelta è stata la composizione della Direzione Nazionale, lo scorso marzo, che ha penalizzato il Nord. E lanciato un pessimo segnale a quanti, iscritti o meno, temono uno sbilanciamento interno al Pd, nel quale risulta sottorappresentata l’area del Paese più importante dal punto di vista economico e demografico.

Per tutte queste ragioni, compio una scelta che raramente i politici fanno spontaneamente: torno al mio lavoro. E in pianta stabile al mio territorio, al quale non farò mancare la mia esperienza e il mio impegno.

Infine vi porgo, con la stessa sincerità che mi ha spinto a scrivere questa lettera, i miei auguri di buon Natale e felice anno nuovo. Spero che il 2018 sia per tutti noi, personalmente e politicamente, costruttivo

Angelo Senaldi

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